Inizio col dire che questo è stato uno degli episodi più belli di questa stagione! Non so spiegarlo, ma fino ad ora non ho provato per questa stagione quel trasporto che ho avuto per le due precedenti… Devo ammettere, anzi, che più andiamo avanti, più Norman mi urta da morire, ed in questo episodio ha iniziato a raggiungere l’apice. Dico iniziato perché, per come stanno le cose, questo è appunto solo l’inizio. Eppure questo settimo episodio mi ha affascinato sotto diversi punti di vista. Per primo Dylan. Se fino alla scorsa stagione trovavo un po’ noiose le parti che lo riguardavano, ritenendole quasi una sorta di tappabuchi per una storia che non poteva raccontare solo ed esclusivamente la vita di Norma e Norman, adesso preferisco più vedere quel che Dylan ci riserva piuttosto che continuare a sopportare quel viziato di Norman!
Sin dall’inizio di questa stagione, inoltre, ho avuto l’impressione che gli autori di Bates Motel volessero portare Dylan ed Emma ad avere una relazione sempre più solida, magari facendola sfociare in qualcosa di concreto a livello sentimentale. Vedere quindi Dylan che si preoccupa per Emma mi fa ben sperare, ed inoltre questo gesto suggella la volontà del ragazzo di vivere una vita quanto più possibile libera da crimini vari. Più o meno. Diciamo che fa di tutto pur di diventare un bravo ragazzo, ma i soldi che gli serviranno per “pagare” i polmoni per Emma non proverranno di certo da qualcosa di legale…
Inoltre si vede proprio che, ora che ha ritrovato la sua famiglia, vuol fare di tutto per tenera unita. Quindi decide di raccontare alla madre cos’è successo la sera prima, le dice che Norman crede di essere lei e questo fa scattare in Norma qualcosa… la fa riflettere sul fatto che ha bisogno d’aiuto, ma nello stesso tempo non vuole allontanarsi da lui. Insomma, la paura che qualcuno glielo possa portare via è sempre lì dietro l’angolo.
Emma, dal canto suo, possiamo definirla un punto fermo per la vita di Dylan, che in questo momento non sta attraversando un bel periodo, con la madre che fa la pazza e va via, il fratello che ha perso il senno, il padre/zio che vorrebbe rimediare agli errori commessi in passato… Solo che per Emma le cose non si mettono benissimo. Abbiamo rivisto il padre e stavolta Dylan vuole sapere come stanno davvero le cose: in pratica le rimane poco da vivere se non trova dei polmoni nuovi. Emma lo sa e non è che voglia fare la ragazzina che disobbedisce al padre, vuole solo viversi appieno gli ultimi momenti di vita che le rimangono. Come darle torto.
Terzo elemento fondamentale di questo episodio è Alex Romero. Come sappiamo è sempre stato il paladino della legge per antonomasia, nonostante a fine seconda stagione e ad inizio terza c’era stato quel cambiamento di rotta con Dylan. Pare, però, che Romero sia tornato sulla retta via, ma neanche lui è un santo! Di fatti, dopo aver ucciso il suo avversario senza neanche pensarci due volte, lascia la macchina del tipo – e lui dentro – davanti casa di Bob Paris, come a dire “Don’t mess with Romero!” Ma la cosa scioccante non è questa. Finalmente, dopo due stagioni e mezza, conosciamo un aspetto del passato di Alex: il suo senso di giustizia deriva dal fatto che il padre era stato un poliziotto corrotto che, secondo lui, avrebbe spinto la madre, 22 anni prima, a commettere suicidio. Adesso Romero senior è in carcere – sicuramente per tutti gli illeciti che ha combinato il passato, non per la morte della moglie – e Alex scopre che nella famosa chiavetta USB c’è un conto bancario fasullo a nome della madre, e ricollega i puntini… A questo punto minaccia di uccidere il padre, e credo proprio che quella minaccia non sia campata in aria, visto cosa è successo al suo avversario.
Tutto questo trambusto, con conseguente riapertura di una ferita che mai si era sanata, porta il nostro caro Romero ad attaccarsi alla bottiglia ed ubriacarsi fino a dimenticare, ma la cosa non passa e deve pur tornare a casa prima o poi, no? Quindi, da uomo saggio qual è che sa che non deve mettersi alla guida, chiama Norma. Inutile dirvi che aspetto che questi due compiano il grande passo (che non è il matrimonio) e che ci ho sperato che si baciassero una volta per tutte, ma Norma ha fatto bene, era ubriaco e sconvolto e lei sa benissimo cosa le è successo la sera prima quando era ubriaca e sconvolta. Quindi per ora ci basta questo:
Ma veniamo alla rivelazione delle rivelazioni. Norman si rende conto che il suo attaccamento alla madre ha un elemento in più: il sesso. Se ne rende conto grazie – o per colpa – di James, il quale, essendo stato usato e abbandonato da Norma che non risponde alle sue chiamate, va direttamente a casa sua per poi finire per parlare con Norman. Ho davvero temuto per l’incolumità del bel dottore… e non avevo tutti i torti, visto che ha rischiato di venire ucciso strangolato da Norman! E naturalmente se ne va a gambe levate a suon di “Get him some help, Norma.” Che sia arrivato il momento di salutare James?
Questo evento si aggiunge all’atteggiamento di gelosia mista ad incazzatura che Norman ha avuto nei confronti della madre per tutta la giornata. Il culmine arriva all’ora di cena. Non so voi, ma io aspettavo da tanto questa puntata proprio per questa cena, più che altro perché vedere Caleb allo stesso tavolo di Norma mi faceva strano… Dopo gli eventi dello scorso episodio, non possiamo di certo biasimare Norma per ciò che fa. Voglio dire, lei è una persona dall’animo buono e, anche se la sua mente le dice di chiudere i ponti col fratello, non riesce a fare la cinica e ad escluderlo del tutto. Ecco infatti che lo invita a cena e, attraverso la scena al piano, ci viene mostrato quanto in realtà questi due fratelli siano stati uniti. E questa è una cosa che Norman non riesce proprio ad accettare! Vedere che le cose stanno cambiando, vedere che la madre ha altri interessi oltre ad occuparsi di lui, lo spingono a chiudersi più in se stesso e nel suo mondo malato. Ne abbiamo avuto un esempio quando ha raccontato a James del perché si rinchiudesse in cantina (“… è come se ci fosse un mondo pieno di persone. Così tante persone, che hanno opinioni… giudizi, arroganza e teorie. Persone che pensano di aiutare gli altri. E sono inutili, nessuno sa niente. È come ascoltare un picchio picchiettare su un albero.”), e ne abbiamo avuto un esempio nella scena in cui tutti vanno via e lui rimane solo a tavola, in cui ho avuto l’impressione che è come se si fosse estraniato da tutto e tutti, proprio come quando va in cantina. Norman ormai sta andando verso la totale distruzione.
Tirando le somme, devo dire che quando non abbiamo episodi troppo Norman-centrici, tutto diventa molto più interessante e dinamico! Inoltre ho fatto caso ad una cosa che forse molte volte diamo per scontata: a parte Olivia Cooke che comunque ha un ruolo secondario, Vera Farmiga è l’unica donna del cast. Sarò ripetitiva, ma la bravura di quest’attrice è immensa, ed in questo caso è la protagonista assoluta di questa serie (che potevano benissimo chiamare Norma Bates) e ne regge il peso in modo formidabile. Anche in questa puntata va a lei, inoltre, il premio di miglior battuta ahahahahah:
Diciamo che Norma incarna perfettamente il ruolo di madre senza la quale il mondo va a rotoli!
Ah, prima che me ne dimentichi… scelta azzeccatissima per le due canzoni, quella cantata al piano da Norma e Caleb e quella che sentiamo nella scena finale di Norman: hanno lo stesso titolo “Tonight You Belong to Me”, ma la prima è di The Lennon Sisters, mentre la seconda è di Gene Austin.
Vi lascio con il promo del prossimo episodio che pare ci terrà col fiato sospeso, e vi invito a passare da Bates Motel Italia.